venerdì 25 ottobre 2013

CRITICI ESPOSTI

CRITICI ESPOSTI





Il 17 gennaio 1998, nel corso della mostra "Critici esposti" presso la galleria Luigi Franco di Torino, in occasione della presentazione della Fondazione Eredi Brancusi, sono riuscito, mescolandomi nella folla e sfuggendo anche all'attenzione di alcuni vecchi amici, a realizzare una serie di ritratti, che ho poi fatto pervenire, con inconsapevoli complicità, ai legittimi destinatari, gli Eredi Brancusi, che mostrano ora queste immagini nella sede di Cherasco, come uno dei loro tanti trofei.



                                          
                                                               
 
                 
                                          

 
 




[Luca Beatrice, Franco Ferrero, Piero Gilardi, Francesca Pasini, Luisa Perlo, Marco Senaldi, Marisa Vescovo, Giorgio Zanchetti]



APPENDICE

Gentile Giorgina Bertolino,
pochi giorni orsono,  a seguito di una telefonata anonima che mi aveva allarmato non poco, ho rinvenuto in un cestino dell'immondizia di via Aselli a Milano, proprio sotto la sede di Museo Teo, il pacco che le accludo.
Grande è stata la mia sorpresa, una volta superato lo spavento, nel trovarmi di fronte a questi incredibili lavori, che - credo che sarà sicuramente d'accordo con me - sono in modo inequivocabile opera di Ebenezer Benjamin Hasselbaker, che da troppi anni non dava notizie di sé, al punto da far credere a una sua definitiva scomparsa e non a un troppo lungo esilio.
L'evidente attualità dei lavori non può che riempirci di gioia per aver  - seppure in modo molto effimero - ritrovato non solo un amico, ma un grande  maestro.
Detto questo non perdo ulteriore tempo e la prego di far pervenire i lavori a coloro che ritengo essere i reali e legittimi destinatari di questa missiva, gli Eredi Brancusi.
Con osservanza
Giovanni Bai
Milano, 4 aprile 1998

Cari amici della Fondazione Eredi Brancusi, la telefonata che ho ricevuto da Franco a proposito di Ebenezer Benjamin Hasselbaker e del vostro desiderio di iniziarne le ricerche  mi riempie di gioia e nel contempo mi crea grande apprensione.
Il pacco dei recentissimi lavori che tramite mio EBH vi ha fatto pervenire - e con cui ha voluto segnalare il suo ritorno - non è sicuramente servito a dissipare i dubbi relativi ai suoi spostamenti in questi anni e soprattutto rispetto alle sue future intenzioni.
Resta anche il mistero della sua presenza a Torino lo scorso 17 gennaio, giorno della presentazione della Fondazione, in cui ha sicuramente realizzato quei lavori. Ho trascorso quasi tutta la giornata in galleria e non riesco a capacitarmi di non averlo riconosciuto nella pur grande quantità di persone che si affollava quel giorno . Ugualmente mi lascia indispettito il fatto che mi abbia volutamente ignorato, tenendo caparbiamente fede al proposito maturato da chissà quanti anni.
Facendo seguito alla vostra richiesta ho cercato tutto il materiale possibile a lui relativo, ma potete immaginare come ben poco abbia potuto fare.
Non esistono, per quanto mi risulti, fotografie di EBH.  Dovrebbe essere reperibile a Milano (l'ho rivisto non più di un anno fa nella casa di un'amica) un ritratto che gli feci tra la fine degli anni sessanta e l'inizio degli anni settanta, il periodo della nostra più intensa frequentazione. Credo che in realtà non lo abbia mai apprezzato, poiché negli anni seguenti mi recapitò una parodia di quel ritratto, che conservo gelosamente, e che fu esposta anche nella prima mostra di Museo Teo, nel settembre 1990. Non credo lo abbia mai saputo. O meglio, lo credevo fino a pochi giorni fa (magari c'era anche lui quel giorno tra il pubblico che affollava la mia vecchia casa…).
Per quanto riguarda i lavori eseguiti nella  personalissima tecnica che gli conosciamo, ricordo un piccolo "budda", che vidi nella casa di Michiyo Murakami a Tokyo nel 1985. Dovrebbe essere possibile reperire  questo lavoro, o comunque una sua riproduzione, anche in tempi brevi.  Una veduta di San Francisco si trova nella casa di Sunnyvale di Misha Bello, un fisico di San Pietroburgo, emigrato prima in Italia e poi in California.  È lì, soltanto tre anni fa, che vidi, dopo dieci anni dal fugace incontro giapponese, per l'ultima volta e per pochissimi minuti EBH: non mi disse quasi nulla di sé, ma fece in tempo a consegnarmi un ritratto fattomi - confessò - pochi giorni prima mentre mi spiava, deciso - anche se quella volta non vi riuscì -  a non incontrarmi mai più. Inutile dire che questo lavoro è disponibile, anche si vi attribuisco tale importanza da non tenerlo esposto con gli altri ritratti della mia collezione.
Possediamo inoltre due scritti di EBH, pubblicati a firma Ebenezer rispettivamente nel numero otto del novembre 1995 e nel numero undici del maggio 1997 di Museo Teo artfanzine. Non possiedo purtroppo gli originali di questi testi, le cui trascrizioni mi furono recapitate rispettivamente da un'amico francese e da un'amica londinese, che ho motivo di ritenere vogliano continuare a mantenere il loro silenzio sulla questione.
Per il momento è tutto.
A presto
Giovanni Bai

 

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