venerdì 25 ottobre 2013

EBH PORTRAIT

 
Anonimo, "Ritratto di Hasselbaker", 1998
(Viale Romagna, angolo Via Beato Angelico, Milano)

 Ho deciso, dopo molte esitazioni, di rendere pubblico il mio ritratto per dimostrare che esisto realmente, così come è vero il mio nome, e non un "comodo pseudonimo forestiero che, abbinato a internet, garantisce il calduccio e l'impunità più totali" (Lady P): anzi, entrare nella rete è per me uscire allo scoperto e rompere l'isolamento in cui da troppi anni mi trovo. Quanto al ritratto, è singolare come una persona che non mi ha mai visto abbia potuto rendere così fedelmente i miei tratti somatici e psicologici.

Ebenezer Benjamin Hasselbaker è il mio nome, artista apolide ricompaio, anche dopo lunghi periodi di anonimato e semiclandestinità, in luoghi diversi del mondo. So che qualcuno aveva pensato a una definitiva scomparsa e non solo a un troppo lungo esilio. Ho deciso di uscire allo scoperto, e ho deciso di farlo nel mio modo consueto, grazie alla rete, e con la complicità, a volte inconsapevole, di alcuni vecchi amici. Grazie al relativo anonimato che questo mezzo mi permette ho deciso di ripresentarmi con un intervento che possa costituire uno stimolo a una lettura e indipendente del mondo dell'arte. Questo "art gossip" si pone come un contributo a tutti coloro che credono nell'arte come strumento autonomo di pratica sociale e politica oltre che di espressione paradossale. So che sono poche le mie opere conosciute, e ancor meno le immagini che mi ritraggono; ho fatto pervenire negli ultimi anni alcuni miei testi a degli amici che, con grande coraggio, li hanno pubblicati sulla loro rivista, firmandoli con il mio nome, anche se so che in alcuni casi lo hanno usato come pseudonimo per qualcuno che non conosco, ma che, devo riconoscere, non ha tradito il mio spirito, dimostrando di conoscermi meglio di quanto non faccia supporre l'effimera fama che mi ha sorretto negli ultimi trent'anni. Non nascondo una certa ammirazione per l'amico Zelig, da cui ho imparato ad assumere identità differenti, e spero che questo non possa causare altro che un leggero turbamento a chi ho usato come controfigura, spero non irritazione. In quanto Zelig riesco a confondermi nella folla per confondere gli operatori del mondo dell'arte, anche, e forse soprattutto, quelli che si muovono ai suoi margini, perché spero vogliano continuare a farlo. Ringrazio chi vorrà seguirmi nei tortuosi sentieri della comunicazione e vorrà aiutarmi in questa mia operazione.

 Sotto: Roberto Cascone, "Blind portrait", 2000
 

 

BLIND PORTRAIT
 
From:        "catelan"< catelan@tiscalinet.it> To: <hasselbaker@yahoo.com>
Caro, ti invio la copia di un comunicato-richiesta di un'operazione che sto facendo via e mail (e che farò live a Firenze alla fine di luglio). Si tratta in sostanza di fare ritratti alla cieca, basandosi solo sulla descrizione delle persone, dell'immagine che gli altri hanno di se stessi. Se conosci qualcuno che abbia il piacere di farsi ritrarre via e mail in questo modo e che non mi conosca, inoltra la e mail. Se invece non hai nè voglia nè tempo, scusami per l'intrusione. Ciao e a presto. 
BLID PORTRAIT - RITRATTO D'ARTISTA ALLA CIECA
Caro sconosciuto/a,
sono un artista e ti propongo di partecipare ad un lavoro per un'istallazione-performance che realizzerò a Firenze, al Parco delle Cascine a cura di Ivano Vitali, alla fine di luglio. In quell'occasione sarò a disposizione del pubblico per eseguire ritratti lavorando come uno dei tanti ritrattisti che operano per esempio agli Uffizi. Con una differenza, però, poichè ritrarrò il "cliente" voltandogli le spalle. Poichè non potrò vederlo, questi sarà costretto a descriversi, a parole, ma, contrariamente a quello che avviene nell'identikit poliziesco, la descrizione non riguarderà un altro nè la persona che descrive avrà modo di vedere lo sviluppo del ritratto, nè avrò modo di aiutarmi correggendo eventuali errori.
Ti chiederai a questo punto PERCHE' TI CONTATTO?
Perchè come  i ritrattisti di strada espongono lavori già fatti, vorrei esporre una serie di ritratti realizzati a persone come te, mai viste nè conosciute. Un altro aspetto importante è che i ritratti realizzati via e mail integrano quelli realizzati dal vivo, avendo in comune la "ciecità" operativa ma essendo gli uni il contrario degli altri per l'acquisizione delle informazioni e per la condizione percettiva totalmente diversa. Se è vero che il linguaggio e il modo di ocmunicazione via e mail è assimilabile ad un linguaggio parlato in forma scritta, come dicono gli esperti, resta il fatto che si tratta di parole elettroniche mentre quelle della performance sono parole fisiche.
In cambio della tua collaborazione, se vorrai, riceverai una copia del tuo ritratto, realizzata a carboncino e/o a matita, ma via e mail.
Se conosci qualcun altro che potrebbe partecipare al progetto facendosi fare il ritratto alla cieca, inoltra la e  mail, per favore.
Grazie. Roberto Cascone

 From:       <hasselbaker@yahoo.com> To:  "catelan"< catelan@tiscalinet.it>
Non è facile descriversi, immagino che se dovessi fare l'identikit del mio assassino, non lo beccheranno mai…
Età: quasi cinquanta, ben portati (nello spirito): questo conferisce serietà e maturità allo sguardo.
Il mio volto è molto irregolare e asimmetrico e anche questo può favorire la somiglianza anche in un arista inesperto.
Il viso è molto lungo, e questo incide su alcuni particolari, come il naso, che è lungo in altezza, (non in sporgenza) si può dire che un naso è alto?
Partendo dal basso, il mento è diviso in due, ma solo alla base. Una bella fossetta profonda ma non alta (nel senso del naso)
La bocca è regolare, le labbra abbastanza strette, il labbro inferiore piccolo e un po' in evidenza (crea una fossetta). Un sorriso sottile e un po' ironico è una costante.
Il naso è regolare, relativamente stretto e le narici un po' sporgenti ma la narice destra è un po' più alta. Da qui in poi tutto il lato destro è un po' più spostato in alto.
L'occhio destro tende decisamente verso l'alto, sulla sua destra, e - magari è la luce - io lo vedo un po' più stretto del sinistro. Entrambi gli occhi sono abbastanza grandi, ma un po' allungati (non a palla come i cartoni) Il colore è grigio molto chiaro, così che tende a non evidenziarsi troppo dal bianco, credo che anche questo contribuisca a rendere il mio volto un po' inquietante.
La fronte è molto lunga e alla fine si allarga, ma non per via dei capelli, si allarga e basta: credo - con le dovute proporzioni, evidentemente - che la forma che più assomiglia a quella della mia testa sia quella di una lampadina a bulbo. Una volta si usava dire che uno aveva la testa a forma di lampadina, anche se era sempre qualcun altro.
La sommità un po' bombata del mio capo è popolata da capelli non più abbondanti, anzi un bel po' radi. La loro lunghezza e radura  e il ricordo dei riccioli di una volta fa sì che restino un po' ripiegati e inanellati su questo testone, quasi a disegnare dei lobi. Si sconsiglia la vista dall'alto perché può sembrare un cervello senza scatola cranica.
Vedrai che il risultato non sarà poi così mostruoso come mi descrivo…
saluti
e.b. hasselbaker

 

Giovanni Bai, "Ritratto di EBH", 1972
 

 

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